• Il Superbonus 110% ha messo in moto lavori per 18,3 milioni €.
    Il dato, comunicato da ENEA, è riferito al 31/12/2021 ed è frutto di 107.000 asseverazioni che per la maggior parte, 56.342, riguardano edifici unifamiliari, seguiti da quelli su immobili indipendenti, 34.310, e poi quelli per i condominii, 16.348. Questi ultimi sono, comunque, gli interventi che generano la maggior mole di affari, visto che hanno promosso investimenti per 8,8 miliardi €. A seguire ci sono gli interventi sugli edifici unifamiliari, con 6,6 miliardi € ed a chiudere quelli sugli immobili indipendenti, con 3,3 miliardi € di investimenti.
    La regione con il maggior numero di lavori effettuati è la Lombardia (16.268), seguita da Veneto (13.933), Lazio (9.402), Emilia-Romagna (9.145) e Toscana (8.455).
    (www.edilportale.it)

 

  • Termovalorizzatori e biogas da rifiuti potrebbero ridurre le importazioni di metano italiane del 5%. A sostenerlo è Utilitalia che vede potenzialità per l’installazione di nuove strutture soprattutto al Centro-Sud.
    Un altro punto a vantaggio degli investimenti in questo settore  viene dal percorso di gestione circolare dei rifiuti, previsto anche dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima. Le potenzialità del biogas da rifiuti sarebbero di circa 1,1 miliardi mc, sufficienti a soddisfare le esigenze di almeno 700.000 italiani.
    (www.e-gazette.it)

 

  • L’Italia potrebbe rendersi indipendente dal gas russo nell’arco di 3 anni. Secondo il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sono quattro le direttrici da seguire: investimenti in rigassificatori, risparmio ed efficienza energetica, ricorso sempre maggiore all’energia verde ed incremento dell’autoproduzione mi metano.
    I numeri parlano, però, di un’impresa non semplice. Infatti l’Italia consuma 78 miliardi mc/anno di gas, il 95% dei quali viene importato. Di questi 28,5 miliardi mc vengono proprio dalla Russia, che è attualmente il nostro maggior fornitore.
    Nel medio periodo, come dimostrano i nuovi accordi con l’Algeria ed il viaggio di Di Maio e Descalzi (a.d. ENI) in Congo, si lavora per aumentare le importazioni dagli altri paesi fornitori. Dall’Algeria arriveranno altri 9 miliardi mc aggiuntivi ed anche dal TAP arriveranno 1,5 miliardi mc in più. Oltre a questo anche i rigassificatori, attualmente ce ne sono 3 attivi in Italia, dovranno lavorare a pieno regime, per assicurare ulteriori 6 miliardi mc/anno.
    Gli interventi che l’Italia sta mettendo in campo al momento sono rivolti ad assicurare le forniture necessarie per il prossimo inverno. Ma è chiaro come il ragionamento debba farsi più strutturale, vista la situazione in Ucraina ed i rischi connessi alla dipendenza troppo accentuata da un solo fornitore. A questo proposito il governo reputa fattibile in un arco di 12-18 mesi la realizzazione di nuovi rigassificatori galleggianti, che potrebbero assicurare dai 16 ai 24 miliardi mc/anno di gas. Il problema, oltre alla reperibilità ed al prezzo del GNL, sta nella disponibilità di navi atte ad effettuare questo servizio. Il progetto è comunque in una fase già piuttosto avanzata, tanto che il decisore politico ha già dato l’ok a SNAM per la negoziazione circa l’acquisto di una nave ed il noleggio di una seconda.
    Come accennato l’altra linea di intervento riguarderà l’aumento della produzione nazionale, dalla quale potrebbero arrivare al 2,5 miliardi mc/anno. C’è poi il capitolo biometano, il quale dal 2026 potrebbe contribuire con altri 2,5 miliardi mc. Nuova capacità, anche se in tempi più lunghi (si parla di almeno 5 anni), potrebbe arrivare dall’adeguamento del TAP, che con i dovuti lavori sarebbe in grado di trasportare ulteriori 10 miliardi mc/anno in aggiunta agli oltre 7 miliardi attuali.
    (www.repubblica.it)

 

  • È stato inaugurato a Modugno (Ba) il primo impianto pugliese che produce biometano dai rifiuti organici. La capacità sarà di 1,9 milioni mc/anno con purezza al 99,5%, per un taglio di emissioni CO2 pari a 3700 tonnellate. Il biometano così ottenuto potrà essere immesso nella rete gas nazionale, essendo in tutto similare al metano tradizionale.
    Il trattamento dei rifiuti organici per ottenere biometano (e fertilizzanti) è il perfetto esempio di economia circolare. Infatti permette di gestire nella maniera più appropriata il rifiuto, ottenendo energia pulita e nuovi materiali utilizzabili, riducendo al massimo le emissioni legate al suo smaltimento. Il passaggio da rifiuto a biometano avviene attraverso il trattamento degli scarti in digestori anaerobici. Qui un processo chimico che coinvolge numerosi microrganismi converte la sostanza organica in biogas, che poi viene raffinato per ottenere biometano.
    Come spesso ricordato il biometano ha tutte le caratteristiche per diventare un elemento centrale nel processo di transizione energetica. Non per nulla il PNRR gli attribuisce un potenziale di produzione del 10% del fabbisogno energetico nazionale già al 2030.
    (www.repubblica.it)

 

  • L’Italia ha stretto un accordo con l’Algeria per aumentare le forniture di metano di ulteriori 9 miliardi mc/anno.
    Un accordo che non ha risvolti positivi solo sugli approvvigionamenti energetici. Infatti sancisce la cooperazione fra i due paesi anche in altri settori, quali lo sviluppo del settore energetico rinnovabile algerino ed il progetto per un nuovo gasdotto transahariano. Quest’ultimo progetto dovrebbe collegare Nigeria-Algeria-Europa per una lunghezza totale di 4128 km. si tratta di un’idea nata nel 2009 che poi è rimasta sulla carta per il costo molto importante: oltre 10 miliardi €. Oggi, con gli stravolgimenti russo-ucraini e l’esigenza di trovare nuovi corridoi di approvvigionamento sembra tornare di nuovo appetibile.
    Lo stesso potrebbe riguarda un altro vecchio progetto che coinvolge Algeria ed Italia: il gasdotto Galsi. Questa era la pipeline che avrebbe dovuto permettere la metanizzazione della Sardegna. Ora, nonostante per dare metano all’isola si sia puntato sui rigassificatori, potrebbe tornare nuovamente di interesse, per avere una nuova rotta che dall’Algeria porti gas in Italia passando, appunto, prima per l’isola e poi, da Olbia, fino alla costa italiana nei pressi di Livorno.
    (www.corriere.it)

 

  • ENEL fa ripartire il rigassificatore di Porto Empedocle. Si tratta di un progetto per cui tutti i permessi sono già in possesso ma che era stato messo in standby nel 2015. Ovviamente la situazione attuale ha ridestato prepotentemente l’attenzione sulla possibilità di avere un nuovo terminale in cui poter far arrivare metano liquido via nave. Per questo sono ripresi gli investimenti per la realizzazione del terminal che potrebbe assicurare 8 miliardi mc/anno di gas al nostro paese.
    (www.e-gazette.it)

 

Iscriviti alla nostra newsletter

Cliccando su ISCRIVITI! confermi di aver letto la pagina della privacy

Check your email to confirm tour subscription.