• Primi segnali positivi sul fronte prezzi gas. La scelta di Gazprom di iniziare a pompare più metano sulla rotta europea per riempire gli stoccaggi che il gigante russo ha sul nostro territorio hanno prodotto un calo nei rialzi.
    Certo a questo segnale dovranno seguirne altri, quali l’entrata in esercizio del nuovo gasdotto North Stream 2, ancora osteggiato dagli Usa che temono un’influenza ancora maggiore della Russia sul Vecchio Continente.
    (www.repubblica.it)

 

  • L’Europa sta cercando una soluzione al caro-energia che possa permettere di affrontare in sicurezza anche la transazione verso le zero emissioni. Secondo l’UE per gestire questo passaggio non si potrà fare a meno del metano (ed anche del nucleare). Per i prossimi 30 anni quindi la strategia è mettere in campo una politica di acquisti comuni di gas naturale da parte dei paesi europei, così da avere maggior peso contrattuale e spuntare condizioni, sia economiche che logistiche, migliori.
    (www.repubblica.it)

 

  • Al 31 ottobre gli interventi ammessi a beneficiare del Superbonus 110% ammontavano ad un totale di 9 miliardi € con gli edifici unifamiliari o indipendenti rappresentavano l’85,5% delle domande ammesse.
    Le regioni in cui si è più fatto ricorso all’incentivo sono Lombardia (attivati lavori per 1 miliardo €), Lazio (950 milioni), Emilia-Romagna (792 milioni) e Toscana (635 milioni).
    (www.qualenergia.it)
  • In un periodo di fortissime oscillazioni del prezzo del metano è importante analizzare la situazione del mondo GNL e capire quale contributo può dare alla sostenibilità di prezzi e forniture.
    Nel 2021 l’aumento della capacità di liquefazione a livello mondiale è stato pari a 20 miliardi mc, ovvero meno della metà di quanto preventivato. Questo, unito al grande incremento di domanda asiatica, ha portato alla situazione prezzi che ben conosciamo. Le previsioni a breve termine lasciano, però, sperare per un miglioramento. Infatti la scarsità di GNL dovrebbe essere solo temporanea, grazie alla ripresa delle attività a pieno regime nei principali stabilimenti di produzione in giro per il mondo. Infatti i principali ammanchi sono stati legati ai treni di produzione in Norvegia, Trinidad e Tobago e Nigeria, dove gli impianti sono andati a singhiozzo per ragioni sia tecniche (manutenzioni) che meteorologiche. Inoltre, il buon numero di nuovi impianti già commissionati o in costruzione, 150 milioni ton. di produzione aggiuntiva previsti al 2025 soprattutto in Nord America, Russia e Qatar, permetteranno un buon aumento dell’offerta.
    (Newsletter GME 153/2021)

 

  • L’efficienza energetica ha tratto grandi giovamenti dagli incentivi nel nostro paese.
    Negli ultimi 15 anni hanno permesso investimenti per oltre 53 miliardi €, di cui 44 miliardi € legati all’Ecobonus 65% e 9 miliardi €, come accennato sopra, al Superbonus 110%. In questo modo è stato possibile centrare l’80% degli obiettivi energetici previsti dal piano Nazionale di Efficienza Energetica e ben il 90% di quelli previsti dal corrispettivo europeo.
    In particolare grazie all’Ecobonus, dal 2007 ad oggi, grazie ad oltre 486.000 interventi è stato possibile risparmiare ben 19.000 GWh/anno.
    (www.qualenergia.it)

 

  • Interessanti novità per biogas ed idrogeno nel “Pacchetto dicembre” della Commissione Europea contro il caro-bollette. Oltre all’ok per l’acquisto e stoccaggio collettivo di metano, che permetterà una maggiore stabilità dei prezzi ed una minore dipendenza dalla Russia, l’UE ha preso posizioni importanti su biometano ed idrogeno.
    Nel primo caso, oltre ad una serie di sconti obbligatori, è stato deciso di dare ai produttori una via preferenziale per l’accesso alle tubazioni. In questa maniera si conta di passare dall’attuale 9% nel mix gas al 25% già entro il 2030. Per l’idrogeno viene introdotta una regolamentazione della catena di produzione/distribuzione. La catena di distribuzione a partire dal 2030 sarà pubblica, dunque i produttori la utilizzeranno da semplici utenti e non da proprietari, con evidenti benefici in termini di prezzo per l’utente finale e di alto tasso di utilizzo potendo accogliere prodotto da più players. Oltre a questo verrà data priorità all’idrogeno verde, cioè quello ottenuto totalmente da energia rinnovabile, ed all’idrogeno blu “low carbon”, capace di abbattere le emissioni di carbonio di almeno il 70%.
    Grazie a queste decisioni l’UE punta a decuplicare l’utilizzo di biogas ed idrogeno entro il 2050.
    (www.repubblica.it)

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